Approfondimento

Acqua in bottiglia o di rubinetto?

Approfondimento pubblicato il 04/12/2024

Redatto il 26 novembre, aggiornato il 4 dicembre 2024

Un milione di bottiglie di acqua in plastica vendute ogni minuto, con una tendenza all’aumento.

Il dato è globale è sconcertante, soprattutto se si considera che si tratta di un prodotto con un impatto ambientale devastante, generalmente anche meno sicuro dell’acqua del rubinetto.

Per questo è ora di cambiare e i governi devono assumersi la responsabilità di guidare la lotta alla plastica inutile in tutti i paesi dove l’accesso a questo bene fondamentale è garantito e l’acqua degli acquedotti è sicura.

L’impegno riguarda sei miliardi di esseri umani, visto che si stima che solo per due miliardi il ricorso all’acqua in bottiglia sia una necessità. Si apre con queste riflessioni un articolo pubblicato il 25 settembre 2024 sul British Medical Journal Global Health.

Ultimamente le acque minerali in bottiglia hanno avuto grossi problemi, . Il Corriere della Sera, ad esempio, non ne ha scritto.

Parliamo delle particelle di nano plastica presenti nell’acqua in bottiglia. Ma anche della contaminazione da pesticidi o feci.

E dello scandalo – da 3 miliardi di € – che riguarda l’acqua Nestlè Waters (marchi : San Pellegrino, Acqua Panna, Levissima  e “l’incriminata” Perrier) in Francia : da anni le acque vendute come “sorgive” o “minerali naturali” sono state sottoposte a tecniche di depurazione vietate) ma sui  media italiani non se ne è sentito parlare.

Di fatto, in Italia, il paese che consuma più acqua minerale al mondol’acqua di rubinetto è, nella stragrande maggioranza dei casi (*), molto buona .

Ma la lobby, molto aggressiva, delle acque in bottiglia vuole a tutti i costi mantenere il proprio fatturato.

(*) le eccezioni sono costituite da zone inquinate da PFAS, in Veneto, Piemonte e Lombardia. In Veneto i tassi di cancro, a causa di questi inquinanti sono saliti vertiginosamente.

Per capire cosa sono gli PFAS leggi qui. Se ne parla molto in Francia : L’acqua potabile dei francesi minacciata di non conformità da un inquinante  eterno.

Le risorse idriche sono massicciamente contaminate da una molecola derivante dalla degradazione del flufenacet, un pesticida recentemente classificato come interferente endocrino. Le associazioni chiedono il suo divieto urgente. E l’acqua in bottiglia non viene risparmiata da questo inquinamento

Su quanto ata avvenendo negli USA puoi invece leggere : ci vogliono non meno di quattro decenni per permettere a una falda acquifera contaminata di liberarsi dagli PFAS (Sostanze perfluoro alchiliche), i contaminanti perenni e ubiquitari che hanno gravi conseguenze sulla salute umana e sull’ambiente.

Lo dimostra uno studio svolto in due contee del North Carolina dove, a causa della presenza di un impianto industriale, negli anni scorsi c’è stata una grande contaminazione.

Anche per questo è urgente porre dei limiti all’utilizzo di queste sostanze che, anche quando non arrivano direttamente dal terreno o dai corsi d’acqua, giungono comunque in profondità attraverso le piogge.

In attesa che ciò accada, ci sono speranze su un nuovo filtro a base di seta e cellulosa, inventato dagli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, che potrebbe aiutare a migliorare la qualità dell’acqua almeno in casa..

Comunque, tornando all‘acqua in bottiglia,  l’intervento dei governi e delle autorità in generale è cruciale (per esempio dei sindaci con le “loro” acque), perché è l’unico in grado di correggere le false credenze e le paure infondate, alimentate per decenni dalle aziende.

E vanno sottolineati anche il risparmio e il dovere di ridurre gli effetti sull’ambiente e sui paesi più poveri.

In Italia, al momento, le iniziative governative scarseggiano e anche se c’è qualcosa a livello locale, il nostro Paese resta quello che consuma più acqua in bottiglia in Europa, seguito solo dalla Germania.

Sia Carlo Cottarelli che Carlo Alberto Pratesi hanno, quindi, in linea di massima, ragione: bevete acqua di rubinetto!

Leggi anche : PFAS: in Francia l’inquinante perenne TFA contamina anche l’acqua minerale in bottiglia



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