La Fondazione Guido Venosta sostiene le repliche di “Chi come me” del Teatro Franco Parenti
“HAPPY diventare capaci” è un progetto di prevenzione e intervento di sostegno per il benessere psicologico degli adolescenti dell’area metropolitana milanese e della provincia di Monza e Brianza. È nato nel 2023 dalla volontà di aiutare la parte più giovane e svantaggiata della popolazione che, specialmente dopo la pandemia di Covid-19, manifesta un crescente malessere che abbisogna di nuove prospettive di intervento integrato e di progetti di crescita sostenibili.
La Fondazione Guido Venosta ha deciso di partecipare a questo progetto insieme a Il Minotauro di Milano, a CDS – Le Comunità della Salute di Monza e ai CSV – Centri di servizi per il volontariato di Milano e di Monza Lecco Sondrio, agendo per il momento su alcuni ambiti sperimentali. L’obiettivo del progetto è prevenire l’emergere di problematiche legate all’attacco al corpo (tentativi di suicidio e disturbi alimentari), e al ritiro sociale e scolastico attraverso la partecipazione attiva dei ragazzi ad attività formative, ritenendo altresì centrale la sensibilizzazione e il coinvolgimento anche della cittadinanza, dei genitori e della comunità educante nel suo complesso. Tra i vari progetti di coinvolgimento hanno una parte importante le manifestazioni culturali e partecipative.
In particolare vorremmo coinvolgere i ragazzi nel fare e vedere spettacoli teatrali: il ruolo terapeutico del teatro è ben noto, e uno spettacolo del genere di “Chi come me”, scritto dal drammaturgo Roy Chen e rappresentato nell’aprile 2024 al Teatro Parenti di Milano da Andrée Ruth Shammah, che racconta la crescita di cinque giovani in cura presso un centro di salute mentale a Tel Aviv, può far capire più di tante parole che i nostri ragazzi non sono soli ad affrontare il trauma del futuro e le loro enormi angosce (cfr. Da un istituto di cura israeliano arriva un messaggio di speranza per il futuro dei giovani, de “Linkiesta”, 5 aprile 2024 – https://www.linkiesta.it ).
In quest’ottica la Fondazione sostiene le repliche di “Chi come me” che si terranno dal 1° ottobre al 1° dicembre 2024 :
Torna l’ultimo grande successo di Andrée Shammah che ha stregato gli spettatori coinvolgendoli in una commovente e profonda esperienza umana.
Uno spettacolo di cui siamo protagonisti dal primo all’ultimo minuto. Regia perfetta, attori bravissimi maggiorenni e minorenni, in una sala nuova ma che ha già il vissuto del teatro. Cinque ragazzi di cui si risentirà parlare.
– Maurizio Porro
Sinossi
Nel reparto giovanile di un ospedale psichiatrico i “ragazzi” partecipano alle lezioni teatrali di Dorit, l’insegnante che il Dott. Bauman, direttore dell’Istituto, ha voluto per agevolarli nell’esprimere le loro emozioni. Grazie al percorso di creazione di uno spettacolo, insieme, troveranno la via per guardarsi dentro, parlare con gli altri, vivere meglio.
Con delicatezza e poesia Chi come me trova la sua intensità dentro la leggerezza, pur trattandosi di una dolorosa storia vera, frutto dell’esperienza intima vissuta dallo scrittore Roy Chen in un centro di salute mentale per giovani. Traduttore e drammaturgo stabile del Teatro Gesher di Tel Aviv, già autore di Anime – il libro più letto in Israele nel 2020 – Chen descrive il testo come un’opera sulla potenza curatrice del teatro.
In scena, a interpretare gli adolescenti, cinque giovanissimi attori accanto a Sara Bertelà, Paolo Briguglia, Elena Lietti e Pietro Micci.
Sarebbe fondamentale, inoltre, riuscire a far fare corsi di teatro ai ragazzi del “progetto Happy, diventare capaci”.