#spazioaperto al servizio della Comunità ha fornito supporto a 964 persone per un totale di 4.384 prestazioni dal 7 ottobre 2022 al 31 marzo 2023 nei quattro hub territoriali.

REPORT NARRATIVO PROGETTO
#spazioaperto al servizio della Comunità
Aggiornato al 31 marzo 2023
Dal 7 ottobre 2022 al 31 marzo 2023, il progetto #spazioaperto al servizio della Comunità ha fornito supporto a 964 persone per un totale di 4.384 prestazioni nei quattro hub territoriali.
La maggior parte delle richieste ha riguardato il supporto per l’accesso a misure di sostegno al reddito. In particolare, le tipologie richieste nell’ultimo trimestre sono state:
- misure di sostegno ai caregiver: bonus Inps figli disabili per genitori monoreddito o disoccupati; misure B1 (a favore di caregiver in presenza di familiare con disabilità gravissima) e B2 (a favore di caregiver in presenza di familiari con disabilità grave);
- misure di sostegno per famiglie con minori: richieste di dote sport finalizzate a sostenere le spese che le famiglie affrontano per la partecipazione dei minori ad attività sportive;
- iscrizioni online alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
Fin dall’inizio del progetto, la richiesta di supporto amministrativo o di disbrigo pratiche online è avvenuta maggiormente da parte di cittadini stranieri e da parte di anziani in situazione di fragilità, in assenza di una rete familiare o amicale.
Le persone che si sono rivolte agli hub si confermano essere prevalentemente donne, nella fascia d’età 30-60 anni, con un’alta percentuale, tra uomini e donne, di disoccupati o inoccupati, con figli minori all’interno del nucleo. Gli anziani che hanno chiesto supporto sono prevalentemente soli.

Al fine di rappresentare il tipo di lavoro svolto presso gli spazi, riportiamo di seguito, a titolo esemplificativo, un caso particolarmente significativo in cui gli operatori, oltre a svolgere la funzione di informazione e orientamento, hanno fornito una vera e propria presa in carico, con un accompagnamento protratto nel tempo che ha portato alla risoluzione di una situazione complessa che la persona interessata non sarebbe riuscita a risolvere autonomamente.
J., giovane mamma di un bambino di quasi 3 anni, si è presentata allo sportello incinta all’ottavo mese del secondo figlio.
In preda alla disperazione, ha raccontato che, a causa di questa seconda gravidanza, è stata lasciata dal compagno che l’ha sbattuta fuori casa e lei, non sapendo dove andare, su suggerimento di un’amica, ha occupato una casa popolare nella quale vive con il suo bambino. Non ha un lavoro, né alcun tipo di entrata economica.
L’intervento necessario per supportare questa giovane donna era multilivello, necessitava infatti, di sostegno dal punto di vista economico, abitativo, genitoriale e progettuale.
Con l’aiuto degli operatori, J. è riuscita a ottenere il Reddito Di Cittadinanza e a ricevere un contributo economico grazie a un fondo di solidarietà a cui è stata presentata la sua situazione.
Per sostenerla in una fase molto delicata della sua vita e contrastare una condizione di solitudine, che avrebbe comportato un inasprimento delle condizioni di vita, le è stato proposto di partecipare ad un gruppo di socializzazione dedicato a neomamme con bimbi piccoli, individuato dagli operatori nel suo quartiere di residenza. La costruzione di relazioni, legami e reti consentono di ricevere un supporto fondamentale per la gestione della quotidianità.
J. ha trovato in questo gruppo esperte che le forniscono informazioni e consigli per gestire i suoi bambini piccoli, ha conosciuto altre mamme con le quali confrontarsi e condividere le fatiche del suo percorso genitoriale. Alcune di queste mamme sono diventate sue amiche e il legame costruito si è mantenuto nella vita di tutti i giorni e rappresenta un grande aiuto per lei.
Un altro elemento su cui è stato fondamentale lavorare con J. per avviarla all’autonomia e determinazione della propria vita, è stato la costruzione di un percorso per trovare e mantenere un lavoro. Gli operatori hanno supportato la signora nell’iscrizione del primo figlio alla scuola dell’infanzia e del piccolino all’asilo nido: ciò significa che dal mese di settembre J. sarà nella condizione di ricercare un impegno lavorativo part-time. È stato fatto con lei un percorso di empowerment, con operatori esperti in questo ambito, facendo un bilancio delle sue competenze, raccogliendo le sue aspirazioni, lavorando alla costruzione del suo cv e individuando gli ambiti e i canali di ricerca del lavoro.
Inoltre, si sta lavorando per la regolarizzazione della sua condizione abitativa che le consentirebbe di uscire dall’irregolarità nella quale si trova e in cui lei stessa non vuole permanere.
Le condizioni di precarietà economica, lavorativa, abitativa e di conseguenza anche emotiva e di progettualità di vita, sono state tutte prese in carico ed è stato impostato un percorso con obiettivi a breve e medio termine per rendere J. una donna autonoma e in grado di gestire i suoi bambini con serenità.
