Approfondimento

Un grazie per “Taxi solidale” ha aiutato fragili e anziani

Taxi Solidale, Milano Aiuta
Approfondimento pubblicato il 06/05/2021

Un grazie per “Taxi solidale” ha aiutato fragili e anziani
di Zita Dazzi
Nella giornata di venerdì 30 aprile si è conclusa l’esperienza del “Taxi solidale” promossa dalla Fondazione Guido Venosta che ha messo a disposizione un milione di euro per pagare le corse ai cittadini più fragili (tra cui anziani e persone con disabilità) che a causa della pandemia non potevano utilizzare in sicurezza i mezzi pubblici e non avevano modo di spostarsi autonomamente. Tra le persone che hanno usufruito del “Taxi solidale” ci sono anche 35 persone con disabilità, che in questi mesi hanno potuto spostarsi in sicurezza tra la propria abitazione e i centri diurni dove trascorrono le loro giornate.

Con questa lettera vogliamo esprimere il nostro ringraziamento alla Fondazione Guido Venosta, all’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano e ai tassisti milanesi che con grande empatia e con grande disponibilità hanno permesso la realizzazione di questo progetto. Se non ci fosse stata questa opportunità, molte persone con disabilità sarebbero state costrette a restare a casa durante i mesi più difficili della pandemia, in una condizione di isolamento e frustrazione.

Ancora una volta, Milano ha mostrato il proprio volto più bello: quello generoso e solidale, la propria capacità a trovare soluzioni di fronte a una situazione di emergenza per tutelare le persone più fragili.
Enrico Mantegazza, presidente Ledha Milano; Marianna Mastronicola, presidente Coordinamento Famiglie SFA (ServizioFormazione Autonomia) CSE (Centri Socio Educativi) CAD (Centri Aggregazione Disabili)
Grazie
a voi che ci segnalate la notizia e che ci ricordate questa iniziativa che —fra le molte lanciate durante i mesi duri della pandemia — ha aiutato tante persone in difficoltà. Prima di tutto gli anziani, e qui posso testimoniare che il servizio, di cui ha usufruito anche una mia parente molto stretta ,è stato sempre puntuale e preciso.
Anche i disabili, come voi sottolineate, ne hanno beneficiato. Ed è importante che in un momento così complicato si sia pensato alle difficoltà logistiche di queste fasce sociali.

Bella anche l’idea di far lavorare i tassisti, assai penalizzati dal blocco delle attività, delle fiere, del turismo. Vederli fermi nei parcheggi tutti i giorni metteva addosso tristezza. E mi è stato detto che nel trasporto dei passeggeri fragili si avviavano belle conversazioni, anche quelle “solidali”, attorno al tema della fatica del vivere in una città ibernata dal virus. Questa mi pare una strategia che ha funzionato durante il lockdown, ma che potrebbe rivelarsi utile anche infuturo. Per i tassisti sarebbe un modo per avere più clienti, per i “fragili” milanesi un aiuto per muoversi senza dover usare i mezzi pubblici, con le loro scale mobili spesso non funzionanti, con la loro folla che va sempre di corsa. Verrebbe da pensare che forse, davvero, questo strano e doloroso anno e mezzo che abbiamo vissuto, qualcosa di buono ci lascerà, qualche idea da sperimentare ancora, qualche buona pratica nata dalla necessità.
Come la “spesa sospesa” che veniva lasciata in tanti quartieri per chi non poteva andare al supermercato, come le consegne a domicilio dei farmaci e degli altri beni di prima necessità, attraverso i volontari, che diventavano “sentinelle” sul territorio. Non perdiamo queste buone abitudini, queste iniziative che hanno portato sollievo a tanti.
Lettere
Scrivete a Repubblica, via Nervesa 21, 20139, Milano
E-mail
postacelere.mi @repubblica.it z.dazzi @repubblica.it



Condividi questo articolo sui Social Network:   
Facebooktwitterlinkedin

Chiudi