Approfondimento

Collaborazione IEO-Fondazione Guido Venosta: un primo aggiornamento

Approfondimento pubblicato il 27/07/2020

Premessa:

mi viene domandato spesso quando farò “qualcosa di imprenditoriale”.

Rispondo che ricostruire il tessuto sociale è fondamentale anche per l’economia e che, quindi, mi trovo a mio agio nel ruolo di presidente della Fondazione Guido Venosta perchè le priorità, secondo me, adesso sono:

Le iniziative sociali in questo momento particolare, sono quindi molto “imprenditoriali”: ci si occupa dell’Italia, invece che di un’azienda.

Tutto ciò premesso, lo scorso 12 maggio L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e la Fondazione Venosta hanno annunciato il lancio di uno studio clinico disegnato per fronteggiare l’emergenza Covid.

Lo studio clinico comporta l’esecuzione di tamponi e test sierologici per tutti i dipendenti IEO ed ha due obbiettivi principali:

i) valutare la capacita’ del sistema immune di una persona di sviluppare una immunita’ stabile nei confronti del virus SARS-Cov2;

ii) controllare lo stato di diffusione dell’epidemia e di sicurezza per pazienti e dipendenti in un grande ospedale  oncologico quale lo IEO.

Lo scorso 16 luglio, i dirigenti e ricercatori IEO hanno incontrato il Dr. Caprotti e la dirigenza della Fondazione Venosta per una prima valutazione dell’andamento dello studio. I risultati raggiunti in due mesi sono :

  1. Da quando IEO ha allestito i propri laboratori per l’esecuzione di tamponi e test sierologici, sono stati analizzati 4,796 soggetti  (1,608 dipendenti e 2,825 pazienti), dei quali 1,547 arruolati nello studio clinico.
  2. I risultati dei tamponi hanno permesso di identificare 13 dipendenti attualmente positivi, pari allo 0,9% dei soggetti analizzati, e 64 pazienti (2,3%) positivi . La frequenza di positivita’ del tampone nei dipendenti e’ confrontabile quella nella popolazione lombarda nello stesso periodo, dimostrando quindi che IEO e’ riuscito a mantenere un ambiente sicuro per i propri pazienti.
  3. Alcuni dei dipendenti e dei pazienti positivi al tampone erano asintomatici, dimostrando che l’esecuzione a tappeto dei tamponi nelle popolazioni a rischio e’ uno strumento idoneo per la prevenzione di focolai in questa fase dell’epidemia.
  4. I risultati dei test sierologici hanno rivelato una frazione di soggetti positivi pari al 5,2%. Questo dato conferma altre osservazioni eseguite in diverse coorti lombarde che mostra un numero relativamente modesto di soggetti nei quali e’ documentabile un esposizione al virus.

IEO ha distribuito reagenti e protocolli del proprio saggio sierologico a molteplici istituzioni lombarde e italiane, al fine di favorire l’accesso del maggior numero di soggetti alle possibilità di eseguire test sierologici di alta qualità.

Nel frattempo, lo IEO e la Fondazione Venosta stanno valutando di estendere lo studio IEO ad altre strutture sanitarie lombarde, quali le RSA.

Lo studio proseguirà nei prossimi mesi con altri tamponi e test sierologici nella medesima popolazione.

I ricercatori IEO sono fiduciosi  che la disponibilità di valutazioni nel tempo dei soggetti della coorte (*) fornirà informazioni essenziali per rispondere ad una delle domande più cruciali dell’epidemia SARS-Cov2:

se cioè il virus induce immunità nelle persone infettate.

(*) un insieme di individui, facenti parte di una popolazione comunque predefinita, caratterizzati dall’aver sperimentato uno stesso evento in un periodo predefinito..

Lo IEO, con la Fondazione Guido Venosta con Francesco Niutta , Nicolò Fontana Rava e Alberto Brunelli.



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